tappe

N.52 Settembre 2024

riflessi incontra

Emanuela Biazzi: accolgo i turisti nella mia città, bella come un passo di danza

Dopo aver girato il mondo seguendo il sogno della danza, Emanuela è tornata nella città che ama per raccontare il bello delle sue passioni, alle allieve, e agli ospiti della sua foresteria

«La vita mi ha portata lontano, ma sono sempre tornata». Emanuela Biazzi racconta una storia vissuta in punta di piedi. Prima con le scarpette di raso, poi con la delicatezza di chi apre le porte di casa al mondo per mostrare ciò che di più bello la sua città può offrire. 

«La danza ha sempre fatto parte di me», spiega. «A diciott’anni ho capito che questa era la mia strada: mi sono trasferita a Firenze per frequentare l’accademia, poi ho iniziato a viaggiare per lavoro». Olanda, Spagna, Stati Uniti… la valigia diventa la fedele compagna di una vita scandita da provini, ingaggi, compagnie e produzioni. «Ad un certo punto ho capito che era il momento di fermarmi, di tornare a casa», prosegue Emanuela con un sorriso lieve. «Ho sempre amato Cremona – specifica – tornare alla base non è stata una rinuncia, ma l’opportunità di godermi la tranquillità della mia città». 

Da ballerina a insegnante di danza, Emanuela ridisegna il proprio percorso, con un desiderio in più: portare un po’ di mondo nel luogo che lei chiama casa. Con la cugina, decide di trasformare una proprietà di famiglia in una foresteria, aperta a turisti e viaggiatori. «Molti dicono che Cremona non ha nulla da offrire, ma non è così», prosegue. Lo conferma l’affluenza di visitatori – in maggioranza stranieri – che scelgono di farvi tappa. «La Cattedrale, il Torrazzo… Quando arrivano in piazza è “wow”!», racconta Emanuela sgranando gli occhi, che attraverso lo sguardo dei suoi ospiti osserva la città sotto una nuova luce. I tour in bicicletta vanno per la maggiore: chi viene a Cremona vuole rallentare il tempo, immergersi nella natura e lasciarsi trasportare dal rumore del fiume.

«Vedere il mondo è un privilegio  – aggiunge Emanuela – tutto ciò che ho fatto e vissuto mi ha portata qui». Per lei il viaggio continua, anche attraverso l’incontro con chi sceglie di soggiornare da lei. «Tanti lasciano ancora un biglietto di carta per ringraziare, per dire che sono stati bene». Un gesto molto apprezzato, forse più delle recensioni online: «La relazione con i commenti lasciati sul web non è semplice – ammette – ma tra le soddisfazioni più grandi rimane il piacere di accogliere gli altri, di farli sentire a casa». Chissà se in futuro Palazzo Glori ci sarà spazio anche per la danza, che per Emanuela «è in ogni luogo», ma soprattutto rimane nel cuore. Come casa.