cuore
N.33 Settembre 2022
Il battito di Tommaso: «Devi ascoltarti, per fare un buon rumore»
«Qualsiasi cosa è una percussione». Tommaso tamburella le mani sulla tela dei jeans scuri, improvvisando un motivetto che gli risuona in mente. Batterista e compositore, nonostante la giovane età ha già all’attivo svariate collaborazioni, che sconfinano sul piccolo schermo con la colonna sonora della serie TV “Braccialetti rossi” e altri progetti in divenire.
In casa Ruggeri, la musica è sempre stata di famiglia: il fratello Giacomo è chitarrista, lui ha sceltola batteria, ma gli piace scrivere musica e sperimentare altri strumenti. Il sogno nel cassetto sarebbe produrre colonne sonore.
Tra i brani preferiti 50 ways to leave your lover di Paul Simon. Lo abbozza a mani nude picchiettando sui jeans.
<iframe style="border-radius:12px" src="https://open.spotify.com/embed/track/6Qb7gtV6Q4MnUjSbkFcopl?utm_source=generator&theme=0" width="100%" height="352" frameBorder="0" allowfullscreen="" allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" loading="lazy"></iframe>
Un battito profondo, «un po’ come il cuore», racconta. «C’è una grossa correlazione tra il ritmo delle pulsazioni e quello che ti trovi a suonare».
Beat e battiti, una sincronia tanto naturale quanto serrata. È la cifra dell’emozione: la musica diventa un modo per studiare se stessi, per imparare a leggere le emozioni come segni di uno spartito musicale, lasciandole scorrere sottopelle, dall’anima alle mani, fino al pubblico. Una responsabilità non indifferente per il batterista, che è il “direttore d’orchestra” della band: i suoi gesti sonori sono la traccia che armonizza tutti gli altri strumenti, il ritmo su cui tessere l’armonia.
L’emotività può sembrare un ostacolo, ma come ricorda Tommaso «non bisogna ignorare i suggerimenti del cuore, perché sono ciò che può rendere bello un concerto». La conferma sta tutta in quel sussulto allo stomaco, che per lui è la cassa di risonanza per ogni emozione. Come quando sale su un palco: «Fino a poco tempo fa era un momento terrificante – svela – poco alla volta ho preso coscienza che quello è il luogo in cui ho l’occasione di fare ciò che amo, ciò per cui ho studiato e faccio sacrifici per anni, ciò che vorrei fare nella vita. Oggi l’emozione c’è ancora, ma è diventata mia amica».
Così come il silenzio, «l’altra faccia della medaglia»; senza il quale la musica non potrebbe esistere. Per Tommaso, il silenzio è l’istante che passa tra un colpo di bacchetta e l’altro: «Nella musica le pause sono spesso più importanti di tante note usate a sproposito. Ascoltarsi è fondamentale, per poi fare un buon rumore».