“Onde” è l’edizione del movimento e dunque del futuro che mai come in questo settembre – il secondo da quando la pandemia ci ha avvolti con la sua ombra fatta di febbri e incertezze – batte il pugno gridando la sua urgenza per le nostre vite.
Vite in movimento.
A volte delicato come due mani che si sfiorano nell’acqua tiepida di una piscina, invisibile e avvolgente come una nota, il disegno irripetibile e perfetto di una curva, oppure devastante come l’urto di un’esplosione che rimbomba dentro i cuori e rimescola il senso di ciò che siamo, la memoria di dove veniamo. L’onda del bene che contagia, quella del Mediterraneo che culla i sogni. Oppure li annega.