onde

N.23 Settembre 2021

INTRODUZIONE

Vite in movimento

Ettore Favini, "Au Revoir", 2020 (leggi QUI il servizio dedicato all'artista)

Il ricordo ancora caldo dell’estate che per tanti è stata l’occasione di cambiare panorama e di lasciarsi cullare dai flutti. Ma c’è soprattutto questa sensazione di (ri)messa in moto che non ci abbandona, la voglia di non restare fermi, di trovare nuovi ritmi, nuovi suoni, di prendere forza spingendosi verso la prossima costa.
E ritornare.
E ripartire.
E non fermarsi… stavolta.

“Onde” è l’edizione del movimento e dunque del futuro che mai come in questo settembre – il secondo da quando la pandemia ci ha avvolti con la sua ombra fatta di febbri e incertezze – batte il pugno gridando la sua urgenza per le nostre vite.
Vite in movimento.

A volte delicato come due mani che si sfiorano nell’acqua tiepida di una piscina, invisibile e avvolgente come una nota, il disegno irripetibile e perfetto di una curva, oppure devastante come l’urto di un’esplosione che rimbomba dentro i cuori e rimescola il senso di ciò che siamo, la memoria di dove veniamo. L’onda del bene che contagia, quella del Mediterraneo che culla i sogni. Oppure li annega.

Come avrebbe potuto, scrivere e fotografare “Onde”, non rivelarsi un viaggio, la scoperta di luoghi vicini e lontani che, come una vela che dall’orizzonte di avvicina, hanno rivelato i volti e le storie delle persone che li abitano: Francesco e Sonia di MagicaMusica, l’ingegner Toyota, gli studenti del Campus di Santa Monica e i loro presidi, la professoressa Feretti che studia le onde elettromagnetiche ed Ettore Favini che ricama i Mare nostrum, quello che Yannick ha attraversato inseguendo una speranza; e poi Rabhi che guarda il suo Libano da lontano senza dimenticarlo, don Bruno e l’Apostolato del mare, Enrico, Fatou e i ragazzi di Cr_wave, i volontari nei quartieri, gli anziani soli, Marcello sul surf, la Barca del Sorriso, i campioni olimpici…