ombre
N.34 Ottobre 2022
Non c’è ombra senza sole
«È nell’ombra che gli incubi ritornano». Ce lo ricorda in un passaggio della clip di “Riflessi incontra” di questa edizione il dottor Pierdante Piccioni, il medico cremonese che, prima di ispirare e scrivere la fiction Doc, aveva fatto parlare di sé per la terribile amnesia che gli ha lasciato un “buco” di dodici anni nei ricordi. Ma ce lo dice con il sorriso. Perché dall’ombra più nera ci è passato, l’ha conosciuta, temuta, fuggita. Il sorriso non è quello di chi sprezza timori e colpi della vita. È quello di chi ha imparato che l’ombra è il riflesso di qualcosa investito dalla luce.
Dietro, dietro quel “qualcosa” ci stiamo noi. Che possiamo raggelare o trovare refrigerio. Che al buio non si vede, ma nemmeno quando ci si abbaglia.
Così ci siamo mossi nel dar forma a questa edizione di riflessi. Come nella penombra: attenti alle storie che abbiamo incontrato, pronti ad alzare la lampada (o la torcia del cellulare) per farci strada o scoprire qualcosa di inatteso.
Il viaggio parte dall’antica Grecia e dalla tragedia di Sofocle portata in scena da un gruppo di giovani attori e ballerini che hanno messo le mani nella terra per scoprire e raccontare il mistero dell’oscurità portandoci sotto i riflettori del teatro, del suo gioco di contatti di pensiero; come quello – appunto “delle ombre”, spettacolo di sagome proiettate in una dimensione da fiaba.
Arte. Quanto del bello che conosciamo ha bisogno di essere portato o riportato sulla scena delle nostre vite: palazzi restaurati, alberi monumentali, carriere reinventate e vite ricucite, limiti superati, con il potere dell’immaginazione o con la mano di un amico che ha il coraggio di restare.
Ci sono poi i giorni senza ombra, strano scherzo dell’asse terrestre: che sembrano fatti solo di luce, che sembra che ci manchi qualcosa… l’ombra sotto i piedi, la nostra e quella del mondo che con l’ombra conta i suoi giri.
Non c’è storia senza un sogno. Non c’è ombra senza sole.