città

N.03 Settembre 2019

VIADANA

Centro della Pianura, al confine di tutto

Strano destino, quello dei viadanesi: mantovani per legge e cremonesi “per fede” che studiano a Parma e nascono a Guastalla»

La confluenza del fiume Oglio nel Po traccia una sorta di confine naturale, ma anche sociale e politico, proprio nel mezzo della piatta Pianura Padana. Il territorio viadanese – incuneato nell’ansa descritta dai due corsi d’acqua – è parte integrante dell’agro cremonese e da sempre fa capo alla diocesi di Cremona; ma sin dalla conquista da parte dei Gonzaga, avvenuta nel 1415, è legato amministrativamente a Mantova. E da allora non ha mai rinunciato a rivendicare la propria identità: le Additiones agli Statuti di Viadana (redatte sino al 1724) testimoniano come la cittadina sul Po, consapevole della sua peculiarità, abbia continuamente contrattato col capoluogo forme di autonomia.
La particolarità, quando diventa isolamento, rischia però di diventare un problema.
Mantova, capoluogo di Provincia, dista da Viadana 43 chilometri: per raggiungerla serve quasi un’ora d’auto. Andare negli uffici del capoluogo significa, per gli utenti viadanesi, perdere mezza giornata. Anche Cremona, distante 55 chilometri, non è raggiungibile in meno di un’ora di macchina. «Per i fedeli viadanesi – nota il parroco don Antonio Censori – è complicato partecipare ai momenti più importanti della vita diocesana. Questi sono pensati per chi vive in città, ma gli orari tagliano fuori noi lontani. Viadana è zona di frontiera e la gente si è abituata ad arrangiarsi».

Anche la posizione a cavallo tra Mantova e Cremona comporta squilibri e disorganizzazioni. «Associazioni e sindacati, in collaborazione con la diocesi di Mantova – afferma Ercole Montanari, viadanese, presidente di Confcommercio Mantova e membro della giunta della Camera di Commercio – hanno ideato il “Laboratorio di civiltà”: percorsi sociali e culturali, ispirati ai valori della Costituzione e della dottrina sociale della Chiesa, per promuovere convivenza civile, solidarietà, legalità e giustizia. Un lavoro importantissimo, cui partecipano le categorie economiche e il mondo del lavoro viadanesi, ma non la Caritas e le parrocchie viadanesi legate alla diocesi di Cremona. Ed è un peccato, perché il territorio interessato è lo stesso».

«Viadana
è zona di frontiera
e la gente si è abituata
ad arrangiarsi»

La sensazione di molti, nel Viadanese, è di essere alla periferia di tutto. Una vicenda paradigmatica: all’ospedale Oglio-Po di Vicomoscano (la cui realizzazione “unificò” i presidi di Viadana, Bozzolo e Casalmaggiore) si è registrato negli anni scorsi un calo dei parti; e la Regione, invece di avviare strategie di rilancio, ha infine deliberato la chiusura del punto nascite. La conseguenza è che oggi molte donne, piuttosto che a Mantova o Cremona, preferiscono partorire nella vicina Guastalla, in provincia di Reggio Emilia (13 chilometri, 15 minuti).
Ecco: l’Emilia. Viadana, tramite il ponte sul Po, confina con la reggiana Boretto. Reggio città dista 33 chilometri e 45 minuti d’auto, mentre tra Parma e Viadana i chilometri sono 29 (mezz’ora): è inevitabile che molti viadanesi guardino alle città emiliane per gli studi universitari, il tempo libero, lo shopping… Ma anche in questo caso il territorio Oglio-Po sconta una certa distanza: di fatto non esistono servizi di trasporto pubblico diretto e, per andare a lezione, gli universitari devono combinare tratti in pullman con altri in treno.
«Ma per fortuna – nota Silvano Melegari, delegato di zona di Confindustria Mantova – siamo vicini all’Emilia. Dal Viadanese sono facilmente accessibili la nuova strada Cispadana, che garantisce un accesso veloce alle autostrade del Sole e Brennero, e la stazione alta velocità Mediopadana: possiamo così compensare il gap infrastrutturale del territorio. Come imprese dell’Oglio-Po, noi auspichiamo che venga completata l’autostrada Tirreno-Brennero: sarebbe un grande volano per lo sviluppo del territorio, ma chissà quando mai arriverà».
L’auspicio di molti è che le istituzioni centrali sappiano riconoscere le caratteristiche di questo territorio come sospeso tra le aree di influenza di diverse città, province e addirittura regioni, ma industrioso e vivace. E fornire gli strumenti perché la particolarità diventi valore.