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N.40 aprile 2023

L'INTERVENTO

Donne che parlano alle donne

Le conquiste e le sfide aperte dell'associazionismo impegnato sul fronte della parità nelle parole della presidente della sede cremonese del Centro italiano femminile

"Omaggio alle donne del mondo”, murale realizzato dal collettivo “La Magnolia” (Cecilia Mancini, Giulia Zapparoli, Giulia Cabrini e Luis Felipe Garay), sede della Associazione latinoamericana di Cremona

Ci sono occasioni, giornate in cui si parla un po’ di più delle donne e c’è chi focalizza il tema della parità, chi discute il tema del genere, chi decanta la poesia dell’altra metà del cielo, chi ne mette in risalto lo spirito guerriero, il coraggio e l’eroismo e chi parla di diritti oppure di potere. Questa immagine multidimensionale ci racconta come sia cambiato nel tempo lo sguardo sul femminile e ci ricorda la fatica delle donne per conquistare la dignità e il pieno riconoscimento della sua presenza.
Alle donne sono stati attribuiti ruoli precisi, stereotipi, spesso senza considerare la loro libertà di esprimersi in quanto soggetto. Intanto la realtà attorno alle donne cambiava, il loro livello di istruzione aumentava, le donne diventavano sempre più capaci e più mature per poter dare il loro contributo. Per molto tempo relegate nel privato, poi spinte a cercare competenze sempre più importanti nel mondo del lavoro, infine stimolate a occupare posti di potere, le donne hanno sperimentato la difficoltà di adeguarsi a ritmi e contesti costruiti e abitati da maschi.
La società è andata avanti a grande velocità e modelli e costumi sono profondamente cambiati; le Associazioni cristiane come il Centro italiano femminile che hanno abbracciato e abbracciano la questione femminile sentono la necessità di capire. Parità e diritti si accompagnano a delicate questioni morali: aborto, utero in affitto, fecondazione assistita, violenza sulle donne, gender e transgender, omosessualità e omogenitorialità. Il Centro Italiano Femminile ha sempre sostenuto che debbano essere le donne a parlare delle donne, farsi pensiero, esperienza, essere protagoniste insieme agli uomini.
Le donne devono parlare, poter parlare, devono essere ascoltate e devono poter dialogare e discutere alla pari. Le leggi e le norme sono certo un punto a favore, ma esse sono inutili se restano dettame scritto e non corrispondono a cambiamenti culturali e mentali. Drammatica la situazione delle giovani, delle ragazze che rischiano di non essere aiutate e sostenute nel loro percorso identitario e non riescono ad allontanarsi da condizionamenti esterni trascurando domande profonde importanti per il loro sviluppo e la assunzione di precise responsabilità.

«È urgente offrire spazi
dedicati fin dalla giovane età
pure negli ambienti di cultura,
nelle parrocchie e nella Chiesa»

Risulta quindi urgente ed irrinunciabile progettare e curare la formazione e la preparazione, offrire spazi dedicati fin dalla giovane età pure negli ambienti di cultura, nelle parrocchie e nella Chiesa.
L’intelligenza e il genio femminile, secondo una grande intuizione di Papa Giovanni Paolo II, sono preziosi per tutti, nel nucleo famigliare, nel lavoro e nella professione, nella azione politica per la costruzione della società e nella Chiesa. Anche gli ultimi pontefici hanno guardato alle donne come segno dei tempi ed ora occorre prendere atto che il modello tradizionale si sta arricchendo: la donna sente di avere nuove e potenti possibilità di generare, nella società e nella Chiesa. Assistiamo già a cambiamenti spontanei come nella vita in famiglia dove ruoli e compiti si stanno riposizionando nella costruzione di nuovi modelli di relazione fra le persone. Tuttavia molte potenzialità del femminile sono ancora da indagare e quindi da sperimentare; proprio attraverso la formazione e l’educazione le donne potranno prima di tutto confermare la propria identità e poi scoprire come spendersi nella partecipazione e nella relazione. Il rispetto e la valorizzazione delle differenze in termini di linguaggio e atteggiamenti promuove infatti un processo di crescita che arriva a incrementare l’autostima e rimuove le disuguaglianze. E in questo modo le donne saranno pronte al confronto indispensabile con l’altro; non aiuteranno solo se stesse, ma pure chi sta accanto a loro per la costruzione di una realtà comune verso una società migliore.