Ci addentriamo in un labirinto di storie e di interpretazioni di una materia quanto mai sfuggente, complessa da definire e raccontare. Tante le immagini e le storie che attorno al titolo dell’edizione del magazine diocesano articolano il corpo della rivista. Dall’immagine famigliare del disordine in cameretta, che apre spazi di colore e creatività, allo stravolgimento dell’umano portato dalla guerra, come quella in Terra Santa, raccontata in un reportage che, là dove oggi la violenza più atroce oscura il futuro, ci porta sulle tracce dei più tenaci steli di speranza, aggrappati ad una fede che non si arrende alle ombre del nulla.
Racconti lontani e vicini, come nel ballo della vita: il caos vitale delle relazioni, una maestra e il “suo” bambino, il grido dell’adolescenza, la malattia che distorce i piani del reale e che chiede cura. Come quella di un poeta per le parole, come l’attenzione che un artista, un fotografo, un maestro d’orchestra o un’attrice rivolgono a ciò con cui il mondo ci sorprende, per farne nuove armonie capaci di placare i tumulti dell’anima.