Dal legno ai pixel, dalla plastilina agli avatar, quello che fa il gioco è tutto il resto: l’attesa, l’immaginazione, il divertimento, la mente sgombra, la voglia di condividere, le regole da rispettare e quelle da riscrivere, la paura spinta lontano.
Non abbiamo smesso di giocare. Qualche volta però ce ne dimentichiamo. E allora finisce che scambiamo il gioco per qualcos’altro. O – e forse è ancora peggio – per scambiare tutto il resto per un gioco.
Tra le pagine di questa edizione, accanto ai teneri ricordi, ai sorrisi dei piccoli, ai campetti dell’oratorio, agli eroi da videogames e alle strategie creative dei giochi da tavolo, incontriamo il gioco che allontana dalla realtà e imprigiona, quello che se non facciamo attenzione la deforma e ci inganna, quello in cui conta solo il risultato finale.
No, la vita non è un gioco. Non serve aspettare di diventare adulti per impararlo. Ne è semplicemente una parte. Una parte bella, necessaria, adatta ad ogni età, con le sue regole, i compagni e gli avversari. Partite che iniziano e finiscono, per poter ricominciare, poi. Per non restare ricordi. Per non confondere l’inganno della finzione con il potere della fantasia.
giochi
N.30 Aprile 2022