Percezioni, più che combinazioni. Sensazioni che intingono il dato reale in uno spazio che sfugge a recettori e meccanismi. E lo cambiano. Raccontando la musica, il profumo di un bicchiere di vino, la frittata della nonna, le mani che danno forma alla terra e all’amore, l’assenza di luce e perfino il dolore che li stravolge, i sensi, torna spesso, in queste pagine, la categoria dell’anima.
L’anima che non sfugge ai sensi, ma li attraversa, orienta il sentire, dà colore, sapore, profumo all’esperienza che facciamo del mondo. Ne modella i ricordi, ne plasma le speranze.
Sono le “porte dell’anima”, bussola dell’esperienza. Eppure, là dove non arrivano i sensi, non è detto che sia smarrito il senso. Anzi…