carta

N.31 Maggio 2022

PROGETTI

Tre fratelli, i ritagli e una chitarra: avventure da “Matti da rilegare”

Un'editrice nata in legatoria, laboratori fatti con gli scarti della carta, canzoni sulla chitarra e fiori sbocciati dal riuso. Da una storia di famiglia, tante storie in moviment

Un dettaglio del libro "Il seme" (ed Matti da Rilegare). Testi: Gianluca Mazza. Illustrazioni: Ilaria Zanellato

Come una lucertola va a caccia dei primi raggi di sole, così anche noi, in un periodo tanto travagliato, andiamo alla ricerca di barlumi di speranza. Rivolgiamo il nostro sguardo ai più giovani, alle donne, a coloro che operano per un miglioramento della società. Dal suo rifugio britannico Malala Yousafzai, giovane attivista pakistana, ci regala una sentenza tanto lineare quanto gravida di conseguenze. Basandosi sulla propria esperienza di vita afferma che per cambiare il mondo sono sufficienti quattro elementi: «Un bambino, un insegnate, un libro e una penna.
I fratelli Venturini, tipografi cremonesi operanti anche nel mondo dell’istruzione, non potrebbero che sottoscrivere l’affermazione della giovane premio Nobel. Ripensandoci, però, non sarebbero completamente d’accordo e, all’elenco, aggiungerebbero di sicuro «una chitarra». Il risultato della curiosa sommatoria tra bambini, libri, rilegatori, maestri e note musicali, dà, come risultato, “Matti da Rilegare”.

Per capire meglio di cosa si tratta, inseguiamo Vittorio, il primo dei fratelli Venturini: «Ti racconto tutto io, ma è come se lo facesse Michele», esordisce, mentre rincorre commesse lavorative dai tempi sempre più stringenti. «Premetto che, a causa del lavoro e della passione di nostro padre, noi tre siamo cresciuti fin da piccoli a pane e libri – puntualizza con un entusiasmo contagioso – poi con l’adolescenza è arrivata la musica e, dalle prime cassette registrate, fino ad arrivare ad un passaggio in televisione sulla Rai, la passione è cresciuta influenzando le nostre scelte di vita. Per esempio Alberto, dopo aver studiato al Conservatorio, ne ha fatto una professione: insegna musica e gestisce uno studio di registrazione». «Diventando grandi – prosegue Vittorio – e provando a conciliare passione e mestiere, è nato il progetto editoriale “Matti da Rilegare”».
Il punto di partenza è sicuramente il libro, la parola scritta, stampata su carta e rilegata con cura. Da lì prende avvio un racconto che si snoda attraverso linguaggi diversi come quello dell’immagine, della narrazione orale e, naturalmente, della musica. «E il suono – aggiunge Vittorio – porta con sé, quasi in modo istintivo, il movimento, quindi la possibilità di interpretare la storia attraverso la danza».
In una realtà in cui sempre più i bambini vengono educati a maneggiare tablet e contenuti digitali, “Matti da Rilegare” rimette al centro gli oggetti materiali ed il corpo, con le sue infinite potenzialità da esplorare, non solo tramite la danza, ma anche stimolando la manualità fine. «L’idea laboratoriale nasce, ancora una volta, dalla nostra esperienza lavorativa quotidiana».

Legati insieme
come i diversi modi
di raccontare una storia,
in accordo
come le note di una chitarra

Percorrendo il capannone della Legatoria Venturini, infatti, tra pile di fogli e libri, ci si imbatte in moltissimi scarti industriali. «Sfridi, rifili e simili vengono da sempre riciclati» spiega Vittorio indicando due container da otto quintali pronti per andare in cartiera. Ma il processo richiede mezzi per il trasporto, l’uso di solventi, sbiancanti, acqua, «non è sicuramente un’operazione ad impatto zero» conclude. Quindi, oltre a regalare parecchio materiale a scuole ed oratori, i tre fratelli hanno ideato, con l’aiuto di creativi, pedagogisti e altri professionisti, laboratori basati sugli scarti della legatoria. «Per esempio al termine del racconto “Il seme” realizziamo dei fiori di carta partendo proprio dagli sfridi. È anche un modo, in una società basata sull’usa e getta, per far sperimentare ai giovanissimi le potenzialità del riuso».
I bambini, come mostrano anche i contributi video presenti sul sito

rispondono in maniera entusiastica «perché a loro piace sperimentare, muoversi, toccare, inventare nuovi oggetti» conclude energico Vittorio.
La medesima passione si respira sicuramente nelle riunioni di famiglia, quando i tre fratelli si ritrovano per ideare nuovi capitoli del progetto Matti da Rilegare. «Ognuno di noi ha la sua vita e i suoi impegni – prosegue raccontando – ma ci ritagliamo del tempo per riunirci e progettare insieme, proprio come quando eravamo bambini e giocavamo con fogli, cartoni e sfridi. Partiamo da un libro, da una storia e poi imbracciamo la chitarra e seguiamo, fondendole insieme, le nostre sensibilità e intuizioni».
Un connubio sicuramente generativo a giudicare dai numerosi albi disponibili sul sito, passando per le canzoni scaricabili gratuitamente, fino ad arrivare ai diversi laboratori attivati in questi anni: Storie di Cartone, Costruiamo un Posto, Bianca e Francesco e molti altri.
I “Matti da Rilegare”, per vocazione e mestiere, sono proprio loro: Michele, Vittorio e Alberto. Legati insieme come i diversi modi di raccontare una storia, in accordo come le note di una chitarra che accompagna con la sua melodia il racconto di una favola. Una narrazione “a modo loro” che trasforma l’ascolto in un’esperienza attiva in cui, tramite il disegno, la danza e la creatività, ogni bambino possa raccontare la propria storia personale.